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venerdì 20 agosto 2010

Non è mai troppo tardi... (?)

Riportiamo di seguito un editoriale a firma di Filippo Rossi apparso sul magazine di FareFuturo, fondazione legata a Gianfranco Fini, dove si parla esplicitamente di "sensi di colpa" e di "sbagli" da parte di una certa destra italiana che non ha saputo alzare la testa di fronte agli atti più vergognosi di Silvio Berlusconi. Il commento più in voga è "Ma se ne accorgono solamente ora?" d'altronde le malefatte del nostro presidente del consiglio sono sotto gli occhi di tutti, tuttavia questo editoriale potrebbe essere veramente uno spartiacque affinché anche in Italia si venga a creare una destra europea, laica e liberale con la quale sia possibile (finalmente) una seria discussione politica ?




Speravamo che il berlusconismo non fosse come lo dipingevano i nemici, ma...

Non è una questione politica:
adesso, è una scelta di libertà

di Filippo Rossi
Eravamo convinti che fosse un semplice dibattito politico, il confronto tra due idee di centrodestra. Eravamo convinti che si trattasse di un normale dialogo tra idee diverse, opzioni diverse, leadership complementari. Eravamo sinceramente convinti che tutto potesse scorrere tranquillamente nei canali della democrazia interna a un partito. Era una sicurezza che derivava da una certezza cresciuta negli anni: Berlusconi non era il Caimano descritto dagli antiberlusconiani di professione; Berlusconi era un leader atipico ma liberale; Berlusconi non era uno da "editti bulgari"; certo, Berlusconi aveva tante questioni personali e aziendali (quante se ne potrebbero elencare) ma era comunque un leader con una sogno, una lucida follia; Berlusconi, insomma, non era come lo descrivevano i suoi nemici. Ed é in base a queste certezze che lo abbiamo difeso per anni, sperando nella sua capacità di spiccare il volo e diventare un grande politico, uno statista.Adesso è cambiato tutto e niente sarà più come prima. Perché nessuno ci potrà più convincere che il berlusconismo non coincida integralmente con le sue espressioni più appariscenti e drammaticamente caricaturali. Nessuno ci potrà più convincere che il berlusconismo non coincida con il dossieraggio e con i ricatti, con la menzogna che diventa strumento per attaccare scientificamente l’avversario e magari distruggerlo. Nessuno ci potrà più convincere che il berlusconismo non si nutra di propaganda stupida e intontita, di slogan, di signorsì e di canzoncine ebeti da spot pubblicitario. Ma tanto non ci proveranno nemmeno, a convincerci. E, purtroppo, il pensiero corre agli eventi passati, all'editto contro Enzo Biagi, contro Daniele Luttazzi, contro Michele Santoro. Il pensiero corre ai sensi di colpa per non aver capito prima, per non aver saputo e voluto alzare la testa. E oggi che gli editti toccano da vicino, è fin troppo facile cambiare idea. Oggi ha ragione chi dice: perché non ci avete pensato prima? Non c'è una risposta che non contempli un pizzico di vergogna. Un vergogna che, però, non prevede ora il silenzio, il ripetersi di un errore. Eravamo convinti che tutto fosse un semplice dibattito politico. Sbagliavamo. È molto, molto di più. È una questione di civiltà. Di democrazia. E di libertà. Questioni forse più grandi di noi, che impongono una scelta difficile. Intendiamoci, tutto questo poi non impedisce la “politica”, non impedisce di assumersi la responsabilità di trovare accordi per governare il paese. Si parla d’altro. Si parla di qualcosa di più. Perché quello che abbiamo visto in questi ultimi tempi, tra documenti di espulsione e attacchi sguaiati alle istituzioni che sembrano concepite come proprietà privata e non come bene pubblico, relazioni internazionali di dubbio gusto e killeraggi mediatici, per non parlare delle questioni etiche trasformate in propaganda di partito, ecco, tutto questo dimostra che c’è una distanza culturale prima di tutto. E che la scelta, a questo punto, è se stare o meno dalla parte di una politica che si possa dire davvero laica e liberale. 19 agosto 2010

3 commenti:

luca ha detto...

ottimo, edo, ma comunque,.....meglio tardi che mai

Unknown ha detto...

Va bene meglio tardi che mai, ma queste cose le ho già sentite dire da esponenti del centro-sinistra senza che avessero il rilievo dovuto sui mass-media, mentre ora che lo dicono Fini e i finiani sembra che ci sia stata la rivoluzione. Personalmente il mio sesto senso dice di non fidarmi

Anonimo ha detto...

io non ci capisco piu' niente.
Il Tg è un film horror....poveri bambini!
I politici sono degli extra comunitari che non sanno più come
va il Paese in cui vivono...a rotoli!
Troppo grave la situazione, non se ne
esce se non con un radicale cambiamento. L'italia non c'è più.
Peccato, era così bella...